Un flop al botteghino quando uscì nel 1975, The Rocky Horror Picture Show ha da allora guadagnato un fervente seguito di fan su scala globale, diventando il cult per eccellenza del "Sing along" dal vivo.
Per qurant'anni, il pubblico, vestito come i personaggi di questa rappresentazione in chiave camp del mito di Frankenstein, si è ritrovato nei cinema, nei teatri e nelle bettole di tutto il mondo, per cantare, recitare e ballare questo strepitoso musical.
Io stessa ho partecipato a questi rituali liberatori, da frequentatrice di tutte le proiezioni sing along al Prince Charles Cinema di Londra, alla mia intepretazione di Brad su uno scalcinato palcoscenico a Portland, Oregon (No, non ci sono prove fotografiche perchè erano le 4 di mattina e la mia claque dormiva sulle sedie).
Larry Viezel, presidente del The Rocky Horror Picture Show Official Fan Club lamentando la perdita di questi momenti di aggregazione dovute alla pandemia Covid 19, dice: "Per molte persone, il Rocky Horror è come la loro casa, è la loro connessione con tutti - tutti i loro amici", .... "So di molte persone la cui vita è stata salvata da questo film. Specialmente per quelli della comunità LGBT, è un posto dove potevano essere se stessi e trovare persone che erano la loro famiglia to dove stare". Voglio che la gente abbia ancora un posto dove stare" ( The Rocky Horror Picture Show: The film that’s saved lives).
The Rocky Horror Picture Show ha preso vita per la prima volta nel 19 73 come spettacolo musicale nel minuscolo studio sopra il Royal Court Theatre di Londra. È lì, secondo la mitologia, che la prima moglie di David Bowie, Angie, ha dato il primo input allapartecipazione del pubblico quando ha urlato "No, non farlo!" mentre il Riff-Raff del creatore Richard O'Brien minacciava di colpire il dottor Frank-N-Furter di Tim Curry con una pistola laser.
O'Brien, che interpretava il maggiordomo gobbo e ballerino di Time Warp Riff-Raff, ricorda la vista dal palco la sera della prima. "C'era una grande tempesta elettrica e Vincent Price era seduto tra il pubblico sotto il lucernario. Il fulmine ha lampeggiato e lo ha illuminato. Ho pensato: 'Cazzo, questo è un buon auspicio!'". Il teatro era pieno e sudato. "Non c'era un centimetro libero. Avevamo un microfono che pendeva dal soffitto, e oscillava oltre le teste del pubblico" (Interview -Rocky Horror's Richard O'Brien: ‘I should be dead. I've had an excessive lifestyle').
Lo spettacolo ebbe un successo immediato e si trasferì prima nei teatri del West End e poi a Los Angeles. il suo spin-off cinematografico fu un vero flop di pubblico e critica. Il critico cinematografico americano Roger Ebert nella sua recensione originale del 1976, valutata con 2 stelle e mezzo, scrisse: "Il Rocky Horror Picture Show sarebbe più divertente, sospetto, se non fosse un film. Il suo posto è su un palcoscenico, con gli artisti e il pubblico che si uniscono in una parodia collettiva".
Ciononostante la sua versione cinematografica è diventata il film di culto per eccellenza, dominando il circuito notturno e ispirando i devoti a presentarsi weekend dopo weekend con parrucche, corsetti, calze a rete e fruste.
Non potevamo che inaugurare il primo appuntamento del Cinequeer (se volete i dettagli venite alla nostra festa), con il musical rock-camp per eccellenza. Finalmente torniamo al rito collettivo!
Venusia Vega
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