Cantante, modella ed attrice, Grace è sempre stata una presenza estrema e dissacrante nel mondo dello spettacolo fin dal suo debutto come indossatrice internazionale negli anni Settanta. Celebrata per il suo talento audace e il suo stile pionieristico, Grace è diventata uno dei personaggi più iconici e liberi consacrati dallo storico nightclub di New York City Studio 54: i suoi spettacoli provocatori nei nightclub underground di New York l'hanno vista acclamata come Disco Queen, icona queer e diva camaleontica.
Nel corso degli anni ha mutato pelle, prendendo le sembianze di creatura androgina venuta dallo spazio,di diva in pelliccia, di bomba sexy della discomusic. Nella sua autobiografia del 2015 I'll Never Write My Memoirs (Non scriverò mai le mie memorie), si definisce: "una vorace centaura che emerge da un abisso sconosciuto e affronta le paure della gente".
Grace Jones è un’icona della cultura queer fin dal 1977, quando si esibì per la prima volta al 12 West di New York, un esclusivo locale gay cantando I Need a Man, il suo singolo d'esordio.
Il pubblico impazzisce per Grace perché rappresenta un qualcosa che non avevano mai visto prima: un’artista che sovverte tutte le norme di genere e celebra il suo essere nera con fierezza e spavalderia.
Dopo il suo debutto, Grace ottiene un contratto discografico con la Island Records e registra tre album, tra la Disco e il Funk, Portfolio (1977), Fame (1978) e Muse(1979) che ottengono enorme successo tra la comunità LGBTQ.
Nello stesso periodo diviene anche una musa per Andy Warhol, con cui inizia a frequentare lo Studio 54.
Verso la fine degli anni Settanta, Jones si discosta dalla disco e approda alla New Wave creando un suo stile musicale unico. Lavorando con i produttori della Island Records, registra gli album acclamati dalla critica 'Warm Leatherette' (1980) e 'Nightclubbing' (1981).
Questi includono la rivisitazione di canzoni di Sting ("Demolition Man"), Iggy Pop e David Bowie ("Nightclubbing"), Roxy Music ("Love is the Drug"), Astor Piazzolla ("I've seen that face before (Libertango)") e Tom Petty ("Breakdown").
Parallelamente, cambia totalmente stile visivo adottando un look severo e androgino, con capelli squadrati e abiti spigolosi e imbottiti, un cambiamento avviene anche grazie all’incontro con Jean-Paul Goude, artista, illustratore e grafico francese nonché suo compagno di molti anni.
Le iconiche fotografie di copertina di Nightclubbing e, successivamente, di Slave to the Rhythm (1985) esemplificano questa nuova identità. Ancora oggi, Grace è nota per il suo look unico almeno quanto lo è per la sua musica.
E sebbene le implicazioni legate alla cultura nera di queste immagini sono impossibili da ignorare, la mistica di Grace Jones è sempre stata più legata al genere. Come Goude ha detto: "Gli uomini la trovano sexy. Le donne pensano che sia un po' mascolina", e "i gay pensano che sia una drag queen".
L'androginia è sempre stata la sua passione, come lo era una sessualità che poteva passare da remota e aliena a animalesca e prepotente. Tra le immagini più famose di Goude c'è la copertina dell'album di Jones del 1981, Nightclubbing, in cui appare con la sua caratteristica flat top, una sigaretta che penzola dalle labbra, e indossa una tuta con baveri così larghi e spalline così squadrate, che riecheggiano la dura geometria del suo taglio di capelli. È una caricatura della mascolinità incredibilmente idealizzata.
Il look maschile di Grace Jones ha avuto una chiara influenza sul movimento del power dressing degli anni '80 e su artisti musicali come Annie Lennox degli Eurythmics, che esemplifica anche il taglio di capelli "a scatola" degli anni '70, che sarà indossato da molti uomini di colore in tutta l'America per gran parte del decennio successivo, in particolare da Larry Blackmon del gruppo Funk Cameo.
Generazioni di drag, sia queen che king, hanno impersonato Grace e continuano ad impersonarla.
La capacità di Jones di abitare in entrambi i generi la rende incredibilmente indipendente: "Non chiedo mai nulla in una relazione perché ho questo Sugar daddy che ho creato per me stessa: io. Sono il mio sugar daddy personale. Ho un lato maschile molto forte, che ho sviluppato per proteggere il mio lato femminile. Se voglio una collana di diamanti posso andare a comprarmi una collana di diamanti".
Nella sua autobiografia, Grace collega molto esplicitamente questo suo lato maschile alla sfida di crescere in un ambiente religioso repressivo in Giamaica sotto l’autorità del nonno, un vescovo pentecostale che chiamavano Mas P. Mas P imponeva a Grace e ai suoi fratelli una serie di regole draconiane proibendo loro di giocare, di guardare la TV e di ascoltare musica e impartendo terribili punizioni. Ogni infrazione giustificava un pestaggio.
Mas P aveva una serie di fruste appese al muro di diverse misure per bambini di diverse dimensioni. "C'era uno sguardo vendicativo velenoso negli occhi di Mas P quando stava per picchiarci che era completamente mostruoso", scrive Jones, "Ci ha plagiati facendoci credere di sapere tutto: era l'occhio onniveggente a cui nulla poteva sfuggire".
Si appropria di quello sguardo per i suoi scopi più tardi, imitando il suo occhio onniveggente per promuovere la sua carriera. "Era uno sguardo che avrei usato più tardi nella mia vita quando avevo bisogno di creare un impatto molto definito in una fotografia, in un video o in un film", aggiunge. Si appropria anche dell'arma preferita di Mas P quando, a Philadelphia, lavorando come danzatrice esotica inizia a usare le fruste nella sua routine scenica.
Sebbene gli anni d'oro di Grace siano stati gli '80, lei è stata e continua ad essere una Fierce Queen: a 67 anni (nel 2015) si è esibita in topless e coperta di disegni tribali all'Afropunk Festival con una performance incredibile che ha generato nel pubblico una vera e propria ovazione.
Noi speriamo di riuscire a vederla a Torino la prossima estate!
Venusia Vega
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